Ero bello, ricco e famoso.
Mi chiedevano cosa facessi...
E non rispondevo.
Perché avrei preferito che mi chiedessero: "Chi sei?".
Come persona, come uomo, come essere umano.
Avrei voluto che guardassero come mi comportavo col prossimo e non che lavoro facessi o quante macchine avessi.
Sono anziano ormai, ma sono felice di essermi comportato bene.
Mi chiamo xxxxx, vivo a Roma e ho fatto e visto tante cose.
Ma la cosa più bella che mi sia capitata sono i cani.
I cani che stanno vicino a te in silenzio.
Che non hanno bisogno di esprimere parole per farti capire quanto ti vogliono bene.
Lo senti a pelle.
E quando la rugiada all'alba fa capolino il fischio di un merlo contento mi avvisa che sta piovigginando.
Questa per me è la felicità.
Amare.
Amare gli animali ma anche i miei simili.
Nonostante le debolezze, nonostante i giudizi.
E' notte e Roma dorme.
Sarebbe bello poter cantare una canzone e recitare una poesia a qualcuno che è rimasto solo.
La solitudine.
La solitudine io l'ho sempre cercata, a qualcuno fa paura.
Io credo che la cosa peggiore sia perdere sé stessi e in solitudine ci si ritrova se la si cerca.
La ricchezza va e viene.
Lo status cambia.
La fama si esaurisce.
La bellezza si trasforma.
Ma ciò che rimane è ciò che sei.
Nell'anima.
In una notte canterina, appoggio i miei occhiali sul cuscino, leggo un bel libro e ripenso a tutto.
Non credo di aver sbagliato nel provare.
Perché mi sono sentito vivo.
Ma ciò che conta di più per me è stare in silenzio qui nella mia casa di periferia e aspettare che arrivi mattino.
Se arriverà...
(scritto e ideato da Piccola Seba)